09/08/2012 – Giorgio Albertazzi in Giulio Cesare
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Giorgio Albertazzi, attore simbolo, riveste il ruolo di Giulio Cesare.
Con lausilio di 30 maschere di lattice (realizzate dall artista Michele Guaschino) che riproducono perfettamente le fattezze umane, un gruppo di 16 attori di solida esperienza teatrale e un gruppo di 15 figuranti, rivestono i 45 diversi ruoli del Giulio Cesare, conducendo uno studio approfondito sullopera shakespeariana ed avendo la possibilit di lavorare su alcuni personaggi, altrimenti difficilmente interpretabili. In questa occasione stato richiesto un grande sforzo interpretativo: raggiungere il peso scenico, la pregnanza e lincisivit di attori di et pi avanzata per dare credibilit a queste figure e rendere al meglio il plot della tragedia. I congiurati sono uomini svuotati, indecifrabili, simili a calchi in cera. Il potere ha tolto loro ogni parvenza di umanit, ha cancellato le loro passioni, le loro emozioni. Sono creature fragilissime, preda di paure e terrori notturni, vittime del destino.
I costumi fanno riferimento alla Roma classica, senza attualizzazioni o modernizzazioni che comprometterebbero la comprensione del testo e abbasserebbero il livello interpretativo ad una sin troppo facile contemporaneit. Lo spettatore deve avere la libert di ascoltare il testo di Shakespeare nella sua integrit pensando ai giorni nostri senza che la regia sottolinei troppo questo aspetto. Il disegno luci riproduce una Roma scura e tetra, attraversata da temporali furiosi, lampi di luce improvvisa, deboli fiaccole e bracieri, simbolo del profondo buio interiore in cui sono calati tutti i personaggi del Giulio Cesare.
Si tratta di un sogno teatrale fatto di rigore, necessit,seriet e determinazione. Lidea base che sottende a questo lavoro quella di cercare nuove direzioni di ricerca recitativa, verso un nuovo modo di fisicizzare il testo poetico, sganciato dagli stili retorici e obsoleti che troppo spesso vengono insegnati nelle scuole. Si cerca un linguaggio immediato, che indaghi sulle motivazioni profonde di composizione di un verso, di una battuta,si cerca la verit degli stati emotivi, il rapporto di necessit fra lattore e ci che viene detto. La poesia e il Teatro hanno un linguaggio sintetico e come tale vengono da noi affrontati: non possibile mentire o far finta, applicare formule o stili precostituiti. Analizzando questa grande opera di William Shakespeare e il percorso di questi piccoli uomini dal destino gi determinato, ritrovando le tracce delle loro vite reali nelle opere di Plutarco (da cui Shakespeare attinse a piene mani), abbiamo preso coscienza di quanto la Storia si ripeta incessantemente, di quanto la societ controlli lo spirito umano, di quanto interferisca pesantemente nei meccanismi creativi ed educativi, di quanto il consenso e il dissenso siano fenomeni pilotati, di quanto la politica entri spesso in conflitto con la nostra vita quotidiana, di quanto la nostra Libert sia qualcosa di illusorio ed effimero.
Per questo vogliamo parlare con le parole di William Shakespeare grande poeta dallo sguardo rivolto al futuro.
Daniele Salvo
dal 9 al 26 agosto ore 21.15 (luned riposo)
Source Article from http://www.info.roma.it/evento_dettaglio.asp?eventi=23478
Category : Eventi